Il volontariato in Costa Rica

“È la capacità di dare ancor prima di ricevere che rende la nostra vita piena in ogni istante.”

Da questa sensazione, che poi negli anni è diventata un pensiero critico, nasce la passione per il mio lavoro.

Una passione che fino ad oggi ha raggiunto l’apice il giorno in cui ho deciso di partire per il Costa Rica, per un volontariato di Osteopatia con l’associazione Hands with Heart Foundation. Si tratta di un’associazione senza scopi di lucro, con l’obiettivo di donare salute a bambini con patologie neurologiche o patologie genetiche rare.

L’esperienza lavorativa si è divisa in 2 fasi.

Nella prima, della durata di 5 giorni, abbiamo assistito bambini e ragazzini di una scuola situata a Cartago, piccola città vicino alla capitale San Josè. La scuola era frequentata da bambini con patologie neurologiche, per lo più paralisi cerebrali, e qualcuno con patologie genetiche.

L’aiuto che abbiamo potuto offrire ai bambini è consistito in trattamenti attraverso tecniche manuali osteopatiche e fisioterapiche per garantire loro un po’ di sollievo, purtroppo nei limiti delle patologie che li accompagnavano.

L’intervento osteopatico in queste tipologie di pazienti si focalizza sull’armonizzare le tensioni globali; lo scopo è migliorare la qualità della vita attraverso tecniche facenti parte dell’ambito cranio-sacrale, viscerale, strutturale e mediante esercizi di mobilizzazione.

Nella seconda fase ci siamo trasferiti nella giungla della regione di Talamanca nel sud-est del Costa Rica, vicino alla costa caraibica.

Inoltratici nella giungla, dopo aver superato fiumi con barche a remi, ed esserci serviti di furgoni dalla sicurezza discutibile, io e i ragazzi di Hands with Heart Foundation abbiamo raggiunto villaggio di Amubri, dove vive la Tribù dei Bribri.
Ogni giorno, dopo lunghe camminate di qualche ora sotto la pioggia e in mezzo alla fitta vegetazione della giungla di Talamanca arrivavamo alle case dei pazienti, ed è li attraverso delle valutazioni, esami obiettivi e piani di cura donavamo salute e conoscenza.

I pazienti con cui mi sono relazionato erano molto eterogenei: abbiamo trattato bambini, adulti e anziani ognuno con delle caratteristiche uniche.
Gli adulti spesso lamentavano sintomi legati al lavoro ripetitivo o traumi passati, spesso secondari a lesioni da lavoro.

È scontato dire che assistenza sanitaria in questi luoghi non c’è, e che l’ospedale più vicino è a 5 ore di distanza, e spesso metà di questo tragitto è da fare a piedi.

Poter dare qualcosa di pratico e non scontato a qualcuno che lo necessita veramente reputo sia l’apice dell’appagamento di ogni persona.

Poter trasformare la conoscenza in dono senza nulla in cambio, è l’obiettivo che ognuno di noi dovrebbe prefissarsi ogni giorno della propria esistenza.

Ringrazio Hands with Heart Foundation per l’incredibile costanza e dedizione nell’organizzazione di tutto ciò.

Ringrazio l’incredibile gruppo di professionisti da varie parti del mondo (Germania, Svizzera, Spagna, Grecia, Argentina, Svezia, Cuba) per avermi insegnato che se doni con onestà intellettuale, riceverai sempre in cambio di più.

Ringrazio inoltre Nico e July per averci seguito in questo incredibile viaggio e aver documentato con queste splendide foto, che parlano da sole…

Photo credits: Lost in Paradise